ARTE: TESORI NASCOSTI AL CASTELLO DI MASNAGO
IN MOSTRA I TESORI NASCOSTI
RESTITUITI ALLE COMUNITA’
Al
Castello di Masnago, dal 3 dicembre 2022 al 26 marzo 2023, ci sono in mostra i
Tesori Nascosti, opere d’arte restituite alle comunità del territorio
attraverso i restauri finanziati
da
Fondazione Comunitaria del Varesotto
Dipinti, sculture, stendardi, reliquiari, crocifissi e persino alcuni reperti paleontologici: sono questi i Tesori Nascosti protagonisti della mostra che si apre sabato 3 dicembre al Castello di Masnago per restare visitabile – con ingresso gratuito – fino al 26 marzo 2023. Tesori Nascosti raccoglie nelle sale del Castello di Masnago opere provenienti dal territorio restaurate grazie al contributo di Fondazione Comunitaria del Varesotto e qui proposte in sinergia con il Comune di Varese. Si tratta di oggetti che offrono l’occasione di immergersi in un percorso fatto di tecniche e metriche eterogenee, ma soprattutto di devozione e tradizioni locali.
Nell’allestimento è proposto un viaggio
attraverso il territorio del Varesotto: da Besano a Saronno, passando da
Varese, Golasecca, Gallarate, Azzate, Arsago Seprio, Porto Valtravaglia, Castello
Cabiaglio, Cassano Magnago, Venegono e Gorla Minore. Il percorso è reso ricco
da dipinti più conosciuti – come il Gaudenzio Ferrari custodito a Saronno e due
dipinti a olio su tavola attribuiti al pittore Callisto Piazza conservati ad
Azzate – ma anche da opere meno note e tuttavia capaci di suscitare interesse e
svelare la maestria dell’esecuzione, come nel caso dello stendardo della
basilica di Gallarate – un vero e proprio capolavoro del ricamo secentesco
lombardo.
Grazie al contributo della Fondazione
Comunitaria del Varesotto, il patrimonio raccolto nelle sale è stato oggetto di
restauri e di studi approfonditi condotti con la supervisione della
Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como,
Lecco, Monza Brianza, Pavia, Sondrio, Varese, che ne hanno svelato il valore artistico
e storico e che hanno permesso di documentare una compenetrazione, per certi
versi inaspettata, del patrimonio culturale nel tessuto territoriale.
Il
percorso proposto vuole essere anche occasione di scoperta e riscoperta di
tradizioni e devozioni che legano le opere d’arte alla vita delle comunità,
raccontando per ciascuna opera anche il valore simbolico e devozionale,
attraverso un racconto che ripercorre tradizioni anch’esse dimenticate. Le
schede storiche e di restauro prodotte sono state raccolte in un volume edito
nella collana delle pubblicazioni della Società Storica Varesina: chi vorrà
potrà avere copia del volume a fronte di una donazione che sosterrà le
iniziative future legate all’arte e alla cultura sul territorio.
Maurizio
Ampollini, Presidente FCVA: «Con questo progetto abbiamo voluto realizzare
diversi obiettivi, primo fra tutti quello di restituire alle comunità del
territorio opere d’arte nascoste. Con il bando Tesori Nascosti, che
riproporremo nel 2023, abbiamo chiesto agli enti di pensare al restauro, ma
anche a studi e ricerche attorno alle opere stesse, alla mostra come momento
collettivo di fruizione del bello e infine ad azioni che premetteranno di
continuare a fruire delle opere una volta rientrate presso le loro sedi.
Inoltre, per ogni progetto abbiamo chiesto l’impegno a trovare mecenati
disposti a donare e contribuire con noi al restauro: si è visto così un
mecenatismo diffuso, fatto di piccoli e grandi donatori, singoli cittadini,
gruppi, associazioni e imprese che hanno capito l’importanza di essere
coinvolti per il bene della comunità».
Enzo
Laforgia, Assessore alla Cultura Comune di Varese: «I Tesori
nascosti raccolgono quanto, disseminato nel nostro territorio, ha bisogno
di cura per essere valorizzato e restituito ai territori da cui proviene. Le
opere qui esposte sono state sottoposte allo studio meticoloso e al restauro
esperto, affinché possano acquistare una nuova vita e ritornare a dialogare
proficuamente con le comunità che le custodiscono. È un’operazione, insomma,
che rappresenta l’ideale passaggio di testimone tra passato, presente e futuro
e che ci ricorda che i beni storici, artistici, culturali, così come lo stesso
paesaggio e l’ambiente in cui viviamo (come si legge nell’articolo 9 della
nostra Costituzione) non sono una nostra proprietà esclusiva».
Le
opere in mostra
Il
viaggio nelle sale parte con il dipinto di Gaudenzio Ferrari, l’Eterno Padre
in Gloria, proveniente da Saronno e le due tavolette (Profeta con
cartiglio e Profeta con libro) in arrivo da Azzate e attribuite a Callisto
Piazza. Nella seconda sala troviamo un dipinto raffigurante San Cristoforo
(Gallarate), uno con la Madonna della neve (dalla chiesa di Velate di
Varese) e uno con San Tommaso d’Aquino,
conservato al Collegio Rotondi di Gorla Minore. Oggetti artistici devozionali
in materiale ligneo trovano spazio nella sala successiva: una statua
rappresentante una Madonna con Bambino (Venegono Inferiore), un
Ciborio e un Crocifisso (Porto Valtravaglia), una Croce processionale (Arsago
Seprio) e quattro reliquiari dorati (Castello Cabiaglio).Un apposito spazio è
dedicato al Cristo deposto (Golasecca) e a tre stendardi processionali:
uno con la Circoncisione e l'Agnus Dei (Gallarate) e due dedicati rispettivamente
alla Gloria di San Giulio e al Trionfo dell’Eucarestia (Cassano
Magnago).; infine, a chiudere il percorso ci sono tre reperti paleontologici
del museo di Besano che trovano collocazione in una sala a loro dedicata.
A
circa metà percorso è proposto un video dal titolo “Nel laboratorio del
restauratore”, che raccoglie le immagini e illustra le tecniche di restauro, dando
conto dello stato di conservazione in cui versavano le opere e del risultato
ottenuto.
INGRESSO GRATUITO - ORARI VISITE
3 DICEMBRE 2022 – 26 MARZO 2023
Martedì – domenica 9:30 – 12:30 14:00 – 18:00
Chiusure: 24 dicembre
pomeriggio, 25 dicembre; 26 dicembre, 31 dicembre pomeriggio; 1 gennaio; tutti
i lunedì. Apertura straordinaria: lunedì 2 gennaio.
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