TURISMO: SPECIALE AZZORRE DOVE LA NATURA E' ANCORA SELVAGGIA


Azzorre, dove la natura è ancora selvaggia
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In mezzo all'Atlantico, da sempre sono il punto di arrivo e di partenza di avventurieri, marinai,
scopritori. Non per niente ci passarono Cristoforo Colombo e Vasco de Gama, erano il porto di balenieri, oggi ci approdano i velisti che affrontano la traversata dell'oceano spesso in solitaria. Le Azzorre così lontane, così affascinanti, selvagge e uniche. Nove isole di origine vulcanica,
 ognuna diversa dall'altra, ognuna con le proprie caratteristiche, tutte ricche di natura ancora incontaminata e poco turistiche. Sono collegate tra loro più dagli aerei interni che dai traghetti, che devono subire i capricci dell'oceano spesso impetuoso, e tutte sono legate alla Madre Patria Portogallo da voli di linea più volte al giorno su Lisbona, ma anche, essendo così
a metà strada tra Europa e America, da voli diretti per gli Stati Uniti, dove tra l'altro vivono molti
originari delle Azzorre, immigrati da decenni. L'arcipelago è il paradiso dei geologi e di chi
ama il trekking.

Una delle curiosità più immediate è il fatto che ognuna delle Azzorre abbia un colore identificativo, un soprannome legato alla tinta che più si nota sull'isola.
Così Terceira è l'isola viola, dalla sfumatura dei fiori: non solo le ortensie che sono presenti
su tutte le Azzorre, e che qui assumono un colore più violetto, ma anche le campanelle rampicanti
e le clematidi.
Terceira rappresenta bene il suo arcipelago con i panorami che cambiano all'interno del perimetro. Scogliere a picco, scogli giganti buttati lì a pochi metri dalla costa, onde alte e piscine naturali,
rocce nere e vecchi crateri sopiti diventati verdi di vegetazione. Ma sono le mucche la vera risorsa dell'isola, qui ce ne sono più che nelle altre "sorelle", e Terceira è anche legata ad una tradizione sui tori e una corsa che si svolge tra le strade.
Angra Do Heroismo, il capoluogo, è la città più antica delle Azzorre, fondata nel 1534 e diventata poi il centro politico, economico e religioso più importante dell'arcipelago, oggi Patrimonio Mondiale
dell'Unesco, con il forte cinquecentesco che la domina e la grande cattedrale.

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Faial, invece, è l'isola blu per la sfumatura del mare e per le solite ortensie, qui più celestine. L'estate
al massimo della fioritura sono tutte azzzurre e si trovano ovunque, poi assumono colori più tenui, persino crema o bordeaux.
Faial è nel gruppo interno dell'arcipelago e forma il cosidetto triangolo con Pico e Sao Jorge. E' da sempre l'avamposto degli avventurieri dell'Atlantico: il porto di Horta, la città principale, è un insieme di barche a vela pronte per la traversata. Un tempo era anche la base dei balenieri, oggi per fortuna la caccia ai cetacei è stata riconverita in safari fotografico. Da vedere la penisola di Capelinhos,  un'enorme distesa di sabbia e dune grigie dove un vulcano sottomarino ricoprì tutto di cenere con un'eruzione negli anni Cinquanta.

Per saperne di più https://www.latitudinex.com/europa/faial-lisola-blu-delle-azzorre-ortensie.html

Dal porto di Faial si prende anche il traghetto che porta alla dirimpettaia Pico, anche questa ex sede
di balenieri. Oggi la piccola e grigia Pico, dominata dal grande vulcano, che poi è anche il monte
più alto del Portogallo, è una preziosa produttrice
di un vino doc, che viene coltivato proprio sulle rocce nere. Non solo, tutta la gastronomia è il
punto di forza di tutta l'isola, tra formaggi, frutta
e liquori,  insieme ai sentieri da trekking. Da Pico si parte anche per fare whale watching
e per molte escursioni nella natura incontaminata e inconsueta dall'isola, si visitano i vecchi capannoni dell'industria baleniera riconvertiti a musei,  mentre le scogliere
si aprono in piccole piscine di mare dove poter far il bagno in tranquillità.

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Sao Miguel, invece, è l'isola più turistica e grande delle Azzorre. Ponta Delgada è l'unica vera città dell'arcipelago, ricca di chiese e palazzi, vie dello shopping, un porto molto attivo.
Appena fuori Ponta Delgada si scoprono le tantissime bellezze di Sao Miguel, l'isola
verde. Anche qui tanti panorami diversi all'interno del perimetro: sorgenti termali immerse in parchi lussureggianti, laghi e villaggi circondati da ortensie, orti botanici spettacolari, pascoli rigogliosi, piantagioni di te e ananas.
Da visitare le piscine termali di  Ribeira dos Caldeiroe, il cratere spento e diviso in due laghi dai colori diversi   di Sete Cidades e la Valle di Furnas con le sue fumarole e caldere con il forte odore di zolfo. Da assaggiare il piatto tipico, il  cozido, cotto proprio sotto le bollenti sorgenti. Sao Miguel, essendo anche l'isola collegata alla terra ferma più facilmente, è anche quella più frequentata dai visitatori, ma rimane anche selvaggia e con la natura così predominante come il resto delle Azzorre.

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