PROMESSI SPOSI DA RIDERE A BUSTO
Riflettori puntati sulla storia di Renzo
Tramaglino e Lucia Mondella al teatro Sociale di Busto Arsizio, dove venerdì 26
febbraio, alle ore 21, andrà in scena un'inedita versione del capolavoro
manzoniano, per l'adattamento scenico e la regia di Maurizio Colombi.
L’appuntamento fa parte della «Stagione Varietà», inserita nel circuito «VareseinScena»,
realizzato dall’associazione Teatro stabile dell’Insubria, guidata da Filippo
De Sanctis, con il contributo
economico della Fondazione comunitaria del Varesotto onlus.
L'attore e autore
milanese sarà ancora protagonista a Busto Arsizio nella giornata di venerdì 11
marzo con «La Divina Commedia – Dante's musical» e nella serata di domenica 20
marzo con l'one man show «Caveman – l'uomo delle caverne»…
«I promessi sposi show», inedita rilettura del capolavoro di Alessandro Manzoni che l'azienda milanese Sold Out Srl
presenterà venerdì 26 febbraio, alle
ore 21, al teatro Sociale di Busto
Arsizio.
L’appuntamento
-per la regia di Maurizio Colombi,
che firma anche l'adattamento scenico con Giulio
Nannini e Federico Del Vecchio-
si inserisce nella «Stagione
Varietà», ideata dall’associazione culturale Teatro Stabile dell’Insubria, guidata
da Filippo De Sanctis dell’UCC Teatro di Varese, per il circuito «VareseinScena», realizzato
con il contributo economico della Fondazione
comunitaria del Varesotto onlus.
Riflettori
puntati, dunque, nella sala di piazza Plebiscito su una delle storie d'amore
più note della letteratura italiana, quella tra Renzo Tramaglino e Lucia
Mondella, rivisitata per l'occasione in maniera scanzonata attraverso dialoghi
esilaranti, divertenti coreografie e l'utilizzo di canzoni appartenenti alla
cultura nazional-popolare come «Brava»
di Mina, «Sarà perchè ti amo» dei
«Ricchi e Poveri» o «Dotti, medici e
sapienti» di Edoardo Bennato.
«La vicenda -si legge nella scheda di
presentazione dello spettacolo- è
ambientata nella Lombardia seicentesca succube della dominazione spagnola.
Renzo Tramaglino e Lucia Mondella vogliono sposarsi, ma il parroco don Abbondio
cede alle minacce dei bravi inviati da don Rodrigo, signorotto locale
ossessionato dal desiderio di avere per sé la giovane ragazza. Questo causa
l’allontanamento dei due sposi promessi e il concatenarsi di vicende che
costringeranno i protagonisti a confrontarsi con svariate tipologie di personaggi
e avversità. L’eterna lotta fra bene e male, fra cattivi e buoni, fra fede e
pentimento dei peccati, passerà attraverso gli occhi dei due giovani
intrecciandosi con i burrascosi avvenimenti storici che sconvolsero la
Lombardia del 1630: la fame e la carestia del pane, la peste, la milizia dei
Lanzichenecchi. Sarà alla fine la divina provvidenza a sistemare disgrazie e
disavventure, perché «la fiducia in Dio rende i guai utili per una vita
migliore». All’interno della vicenda si inserisce un gruppo di scalcinati
attori impegnati in una rappresentazione teatrale del romanzo che colora
l’adattamento con divertenti gag in
un clima surreale».
Commenti
Posta un commento