PIANTE DA PAURA IN MOSTRA A VARESE
PIANTE GUERRIERE IN
MOSTRA AI MUSEI CIVICI DI VILLA MIRABELLO
Piante carnivore,
velenose, che si muovono, che si mimetizzano: le bizzarrie del mondo vegetale in
esposizione a Varese
Vegetali che si credono
animali, piante che sembrano sassi,
piante che si muovono e insetti che si mimetizzano assumendo le sembianze di
fiori: arriva in città l’esposizione delle “Piante Guerriere”, prosecuzione
ideale della mostra “Predatori del Microcosmo”, che nel 2015 ha portato oltre
5000 visitatori ai Musei Civici di Varese.
La mostra delle “Piante
Guerriere” organizzata dall’Università degli Studi dell'Insubria, in
collaborazione con il Comune di Varese, è ospitata dal 28 novembre 2015 all’8
maggio 2016 negli spazi appena ristrutturati dei Musei Civici di Villa
Mirabello, di Piazza della Motta 4, a Varese.
Ideatori
dell’esposizione sono Francesco
Tomasinelli, fotogiornalista e divulgatore scientifico, e l'Associazione Pithekos di Milano, con la
consulenza del dottor Marco
Caccianiga, ricercatore presso il Dipartimento di Bioscienze dell'Università
degli Studi di Milano. Il professor
Bruno Cerabolini, docente di Botanica ambientale all'Università
dell’Insubria, il professor Adriano
Martinoli, docente di Zoologia all’Università degli Studi dell’Insubria, e
la dottoressa Serena Contini dei Musei
Civici di Villa Mirabello hanno svolto il ruolo di organizzatori e supervisori
scientifici dell'intero progetto, consentendo una piena integrazione delle
tematiche della mostra nelle varie iniziative organizzate a completamento del
percorso scientifico e culturale.
La mostra viene
proposta in Italia per la secondo volta, dopo l’allestimento di Genova nel 2014,
in occasione del Festival della Scienza.
La mostra espone piante
da tutto il pianeta, vere e proprie
meraviglie del mondo vegetale che presentano adattamenti del tutto peculiari per
competere con altre piante o per scoraggiare eventuali predatori: non a caso il
sottotitolo della mostra è “Vegetali che
pensano di essere animali”. Nel
bizzarro vivaio allestito ai Musei Civici si potranno ammirare, ad
esempio, piante carnivore che con
varie strategie intrappolano insetti e piccoli anfibi, per ottenere l'azoto
necessario al loro metabolismo, attraverso sostanze collose, foglie che si
piegano repentinamente, o ancora trappole a tubo. Saranno esposte piante velenose, con un focus sulle piante di appartamento, che sovente
contengono molecole tossiche all'insaputa stessa dei proprietari, come la stella
di Natale, il ciclamino, la datura, potenzialmente pericolose per gli umani o
per gli animali domestici. Poi i cactus
e altre succulente, che dissuadono gli erbivori al riparo di
un'impenetrabile barriera di spine oppure mimetizzandosi e assumendo sembianze
di pietre e sassi, come le cosiddette “pietre vive”. Uno spazio sarà dedicato
alle orchidee, che hanno evoluto
forme e colori straordinari per attrarre gli insetti impollinatori e un altro alle piante capaci di movimento, come la Mimosa pudica, che repentinamente
ritrae le foglie al minimo contatto; infine saranno messi in mostra anche i semi più particolari del regno
vegetale, con adattamenti peculiari per la dispersione, da quelli "alati"
che sfruttano il vento, a quelli con spine, per agganciarsi al pelo dei
mammiferi o ancora quelli capaci di galleggiare nell'oceano per
anni.
La mostra è arricchita
da una trentina di racconti fotografici su pannelli e
da alcuni terrari con specie animali
che nel corso dell'evoluzione hanno sfruttato le piante a loro favore, come
la mantide orchidea, dalle forme molto simili al fiore, o la rana muschio, dal
corpo coperto di protuberanze verdi simili, appunto, a muschio.
Importanti le
collaborazioni con le realtà locali del florovivaismo, che vedranno Confagricoltura e l’Associazione Florovivaisti Varesini
contribuire con loro spazi espositivi all’interno della mostra, che gode
inoltre del prestigioso patrocinio della sezione lombarda della Società Italiana di
Botanica.
La mostra sarà
visitabile negli orari di apertura del Museo (dal martedì alla domenica
9.30-12.30 e 14.00-18.00), pagando il normale biglietto d’ingresso (4 € adulti,
2 € bambini). Oltre a un calendario
di conferenze a tema, saranno
organizzate visite guidate e laboratori
per le scolaresche e famiglie a partire da gennaio 2016, grazie anche al
contributo di alcuni studenti dei Corsi
di Laurea di Scienze della Comunicazione e Scienze dell’Ambiente e della Natura
dell’Università dell’Insubria, che sotto la supervisione del professor Federico Pasquarè Mariotto, docente di
Comunicazione della Scienza, svolgeranno un tirocinio formativo propedeutico
alla tesi di laurea.
«Questo genere di
iniziativa fa risaltare la duplice anima dell’Ateneo: da un lato la didattica,
la cui qualità è ormai conosciuta e apprezzata, e dall’altro la ricerca. La
mostra, infatti, si lega a filoni di studio che vengono approfonditi da anni dai
nostri ricercatori e diventa un modo per rendere “tangibili” e comprensibili,
anche ai non addetti ai lavori, i risultati di questi studi finalizzati a
conservare la biodiversità» dichiara il Magnifico Rettore, professor Alberto Coen Porisini.
«Grazie
ancora una volta all'Università per la preziosa collaborazione: la precedente
mostra ospitata a Villa Mirabello ha avuto un enorme successo. E sono certo che
replicheremo: è bello vedere intere famiglie, anche con bambini piccoli,
appassionarsi a temi scientifici e al mondo della natura. Un modo sicuramente
interessante per avvicinare il pubblico ai nostri musei» dichiara il Sindaco di
Varese, Attilio
Fontana.
«Non
solo dipinti, sculture e reperti archeologici. Da oggi Villa Mirabello si
arricchisce di un'esposizione dedicata al mondo vegetale e animale. Dopo il
successo della mostra sui Predatori del microcosmo, che ha dimostrato
l'attrattività e la vivacità dei nostri musei, riproponiamo un'iniziativa legata
alla biologia e alla natura, artefice di vere e proprie forme d'arte viventi,
che sapranno senz'altro suscitare curiosità e destare interesse nel grande
pubblico» dichiara l’Assessore alla Cultura del Comune di Varese, Simone Longhini.
Commenti
Posta un commento