CONCERTI ALL'ATENEO
STAGIONE CONCERTISTICA
D’ATENEO: 15 ANNI DI MUSICA PER LA CITTÀ
Nuovo calendario di
otto appuntamenti musicali ispirati alla trasversalità di generi e
linguaggi
La Stagione Concertistica d’Ateneo dell'Università degli Studi
dell'Insubria celebra il suo quindicesimo anno con la consueta attenzione alla
qualità delle proposte e alla trasversalità di generi e linguaggi.
«La rassegna musicale
universitaria è un appuntamento fisso per tanti varesini appassionati di buona
musica ma anche per i non intenditori che di anno in anno sempre più numerosi
frequentano i nostri concerti. La Stagione Concertistica d’Ateneo offre un
parterre di artisti e un’offerta musicale di grande qualità: tutti i
musicisti vantano infatti attività concertistica e discografica di livello
internazionale; i generi spaziano dalla musica vocale da camera al duo
pianistico, dai lieder accostati alla voce narrante alla musica improvvisata,
dal barocco al grande repertorio per orchestra da camera – sottolinea il
Maestro Corrado Greco, Direttore artistico della rassegna -. Ringrazio il
Magnifico Rettore dell’Università degli Studi dell’Insubria, professor
Alberto Coen Porisini, e il Direttore Generale, dottor Gianni Penzo
Doria, per l’attenzione che riservano a questa iniziativa, permettendo di
riproporne di anno in anno gli appuntamenti».
Gli appuntamenti sono
sempre di venerdì alle ore 18, nell’Aula Magna di via Ravasi 2, a Varese e
l’ingresso è libero e gratuito.
Si parte il 30
ottobre con un duo pianistico
d’eccezione. Gli spagnoli Carles Lama & Sofia Cabruja suonano insieme
dal 1987 con perfetto affiatamento, rappresentando un modello di talento
artistico nel mondo della musica classica e uno dei duo pianistici più
riconosciuti in Europa. Il loro programma spazierà da “Morte di Isotta” di
Wagner alla musica spagnola di Albeniz e de Falla, passando per il pirotecnico
“La Valse” di Ravel.
Il 27
novembre è la volta di
“Fortissimo nel mio cuore…” una toccante drammaturgia concepita dallo
scrittore e critico musicale Sandro Cappelletto e dedicata all’ultimo
anno di vita di Franz Schubert. Lo stesso Cappelletto sarà voce narrante, con il
tenore Marcello Nardis e il pianista Simone Soldati ad affiancarlo
sul palco.
Il 18
dicembre vedrà il gradito
ritorno dell’Ensemble Collegium Pro Musica con strumenti d’epoca. Il loro
programma spazierà dal barocco di Antonio Vivaldi e Francesco Mancini a Johann
Sebastian Bach. Protagonisti saranno il flauto dolce e il clavicembalo; le loro
sonorità particolari saranno impreziosite dall’accompagnamento degli
archi.
Il 22
gennaio 2016 avremo il
privilegio di ospitare l’Orchestra da Camera di Mantova, uno degli
ensemble italiani più rinomati, Premio “Abbiati” della critica italiana quale
miglior complesso da camera, insieme al Trio des Alpes. In programma un
brano di rara esecuzione, il Concertino di Bohuslav Martinů per trio e orchestra
da camera, insieme ad altre bellissime pagine per soli
archi.
La voce cantata sarà
ancora protagonista, questa volta al femminile, nel concerto del 19
febbraio “La Canzone Spagnola e
la Zarzuela”. Il soprano Eugenia
Boix e la pianista Anna Ferrer ci offriranno un programma tutto
spagnolo, ricco di sfumature e suggestioni popolari, tra canzoni e zarzuelas dei
compositori iberici più celebrati, da Granados a Turina, a
Mompou.
Il 25
marzo
sarà il turno del Quartetto Marinetti, con un pirotecnico programma
intitolato “Virtuosi all’Opera” comprendente una Fantasia sul Rigoletto
di Verdi, la trascrizione di Hummel della celebre Sinfonia “Linzer” di Mozart,
un trio di Donizetti e il travolgente “Duettino americanino” di
Doppler.
La nostra Stagione
musicale ha sempre abbracciato i più diversi generi musicali, senza barriere o
steccati di alcun tipo. Il 22 aprile un trio d’eccezione, formato da
musicisti di diversa estrazione, il fisarmonicista Fausto Beccalossi, Andrea
Dulbecco alla marimba e il contrabbassista Riccardo Fioravanti, ci
presenterà “Sur - suoni e improvvisazioni ispirati al sud del
mondo”.
La Stagione avrà
termine il 20 maggio con l’Ensemble Malipiero per un concerto
festoso, con le sonorità degli archi impreziosite dal clarinetto nelle Danze
popolari rumene di Bartok, e ancora con clarinetto, batteria, e il pianoforte a
fare la parte del leone, nella celeberrima “Rhapsody in blue” di Gershwin.
Commenti
Posta un commento